La musica pianistica di Georges Bizet possiede la leggerezza acidula e seducente di una coppa di champagne. Vi si mescolano un’eleganza tutta francese, un sentimentalismo salottiero un poco affettato e qualche guizzo virtuosistico di stampo lisztiano. È musica scritta da un ottimo pianista che nella vita il pianista di professione non lo faceva, musica che arriva alle orecchie con indolenza, quasi non volesse farsi prendere troppo sul serio  … Prosseda suona da gran signore della tastiera quale lo conosciamo, con la cura per I dettagli, l’amore per la chiarezza, la sensibilità per il fraseggio e I contrasti dinamici di un pianista formatosi su Mozart e su Mendelssohn, e suona con un’eleganza che un po' fa parte della sua natura e che un po' viene dalla frequentazione del repertorio francese  … il virtuosismo di Prosseda—non lo scopriamo certo ora—è sopraffino per il controllo digitale e la leggerezza nella velocità.